www.rockit.it - 06 gennaio 2004
Matilda [Friuli Venezia Giulia] – Algae

Il mare non ha stagione. Ha un suono che ripete come un mantra, domina, ipnotizza e insiste fino a deviare le immagini reali in paesaggi psicologici. E ognuno vede ciò che vuole. Il mare è livido, levigato, colore di pioggia. Silenzio e nessuno. Vicini all’acqua, abbiamo avuto il nostro confronto. Siamo legati a questo sfondo dal movimento curato, sotterraneo, acustico e riflessivo di chitarre, da pulsazioni basse, da trame di archi sporcate con richiami elettronici e dissonanze a contrastare un’ambientazione originaria. E gli argomenti spogli e frammentati si animano di musica, come alghe accartocciate e opache alla deriva, tornano vivide fluttuanti se restituite al mare. Ancora non ci capiamo. Quando “il giorno concede qualcosa di più per meravigliarsi” scoppi nervosi deviano la tua voce, improvvisamente. Mentre la melodia cresce, colora, prepara il tuo cantilenare straniato e piatto. Pochi strumenti, pochi tocchi, chiari ricordi e il nostro racconto è già fin troppo pieno. “Disposta all’ascolto o presa dall’enfasi di me” vorrei zittirti, restare a guardare i disegni strumentali propositivi e sorridenti schiacciare l’interpretazione monocroma e stancante che hai scelto di dare ai pensieri. Ma l’architettura sonora sorregge e indirizza il nostro incontro, non cede mai, e mi accompagna serena ad ascoltare una ninna nanna che favoleggia sulla notte, quando “persino il fuoco smette di combattere”. I ricami, intorno, impennano rumorosi e suggestivi, tecnica contro natura, mentre “mi sfiora un fremito fragile fragile” e tengo per me gelosamente la romanticheria disillusa che mi addolora come “soffuso buio su ogni luce”. Quanto mi piacciono le tue parole, quanto poco mi piace il suono che hanno. Le lascerò marinare come ricordi, nel mio ricordo saranno mie. Torno indietro, certa di non aver soddisfatto “l’urgenza delle cose definite”, ma sciacquata e sazia, “libera”, nel tempo che ci siamo concessi “dai giorni e dai mesi…pronta per dire arrivederci o addio”. Arrivederci Matilda.
Ilaria Rimondi